Il cheratocono è una patologia oculare caratterizzata dalla protrusione a cono della cornea (il tessuto più anteriore e trasparente dell'occhio) che interessa, generalmente, l'area centrale e paracentrale inferiore. Si tratta di una patologia, priva di connotazioni infiammatorie, che insorge e progredisce gradualmente e che può stabilizzarsi dopo alcuni anni. Raramente peggiora dopo i 40 anni.
Vi sono però purtroppo casi in cui la progressione è più rapida (soprattutto nei giovani che hanno una corea più elastica) e in cui si verifica l’insorgenza di un astigmatismo miopico composto irregolare che provoca un deficit visivo.
I casi caratterizzati da una maggiore progressione determinano uno sfiancamento della porzione di cornea interessata e, di conseguenza, un assottigliamento del tessuto nella zona dell'apice; a causa di ciò, si può avere una compromissione della trasparenza corneale con un deficit ulteriore del visus.
Mentre nelle prime fasi della malattia è possibile ottenere una buona correzione del difetto refrattivo indotto dal cheratocono con un semplice occhiale, in un secondo momento è necessario però ricorrere all'uso di lenti corneali a contatto per correggere l'astigmatismo irregolare corneale ed ottenere un miglioramento dell'acuità visiva.
TRATTAMENTO
1) ANELLI INTRASTROMALI
Lo scopo di impiantare un anello intrastromale è quello di ricentrare sulla pupilla l'apice corneale, che nel cheratocono è spostato inferiormente. Tale impianto permette di ottenere un notevole guadagno visivo e di opporsi al progressivo sfiancamento (ectasia) del tessuto corneale.
Inoltre, questi anelli, per espletare appieno la propria funzione, devono essere impiantati secondo un nomogramma che tiene conto dell'entità della ectasia, dello spessore corneale e del difetto visivo indotto.
Importante è la profondità a cui vengono impiantati questi anelli. Per avere il massimo risultato ottico e un ridotto rischio di estrusione (espulsione) dello stesso in superficie l’impianto deve avvenire al 70-75% dello spessore corneale. La tecnica che utilizza il Femtolaser, disponibile presso il CENTRO LASER CHIRURGICO, è nettamente superiore a quella chirurgica e permette di raggiungere un risultato migliore e più preciso. Con il Femtolaser infatti si eseguono i tunnel alla profondità e delle dimensioni corrette e il chirurgo posiziona poi l’anello seguendo semplicemente la strada già preparata dal laser.
Una volta impiantato l'anello intrastromale, e recuperato un buon visus, si può mantenere nel tempo il risultato utilizzando la tecnica del Cross-Linking.
2) CROSSLINKING (CXL)
Il cheratocono è una condizione nella quale la cornea viene a perdere la sua forma sferica normale, deformandosi in modo irregolare a forma di cono. Tale deformazione è dovuta ad una alterazione della struttura dello stroma corneale che porta ad un suo progressivo assottigliamento e conseguente sfiancamento.
La tecnica del Cross-linking (CXL) determina il rinforzo del collagene corneale che permette la stabilizzazione della progressiva deformazione corneale e, pertanto, anche una stabilizzazione delle condizioni visive.
Il CXL prevede la rimozione dell'epitelio della cornea, il sottile strato di cellule che riveste la cornea, per cui nei primi giorni successivi all'intervento è normale vedere male (offuscamento della vista) ed avvertire un fastidio che può arrivare in alcuni casi al dolore.
La tecnica transepiteliale di CXL (CXL-TE), che al CLC viene usata nella forma meno aggressiva, viene effettuata senza rimozione dell'epitelio corneale grazie alla particolare formulazione di riboflavina utilizzata: questa soluzione contiene particolari molecole in grado di favorirne l'assorbimento all'interno della cornea attraversando senza difficoltà lo strato epiteliale che altrimenti costituirebbe una barriera insuperabile. Tale trattamento, essendo meno invasivo, è molto ben tollerato.
La tecnica consiste in una prima fase in cui la cornea deve assorbire la riboflavina somministrata ripetutamente dall'Oculista come collirio e una seconda fase in cui inizia il trattamento con raggi ultravioletti a bassa intensità (questi raggi non sono dannosi per l'occhio).
Il tempo complessivo dell'intervento è pertanto di circa un'ora. Tuttavia con la tecnica del Crosslinking accelerato utilizzata al CLC, i tempi dell’intervento si riducono drasticamente.
3) CROSSLINKING ASSOCIATO A TRATTAMENTO REFRATTIVO PERSONALIZZATO
L’ultima novità nel trattamento refrattivo-conservativo del cheratocono è il Crosslinking associato al trattamento refrattivo personalizzato (CXL – C.W.PRK). Ad oggi, il CLC è l’unico centro in Italia ad avere le competenze sanitarie e le tecnologie necessarie (laser Schwind dotato di Smart Pulse Technology e laser Avedro per il crosslinking accelerato) per eseguire questo intervento all’avanguardia.
Con questo trattamento, non solo si stabilizza il cheratocono, ma vi è anche un miglioramento nella visione legato alla contemporanea correzione del difetto visivo e delle aberrazioni di alto ordine che portano a una regolarizzazione nella superficie corneale.